La Chiesa Madre - I° Parte

La Chiesa Madre - I° Parte


La monumentale Cattedrale di Montevago, costruita sul posto dove sorgeva la chiesa del SS. Crocifisso o del Purgatorio dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo, è stata iniziata verso la fine del 1700 e gli inizi del 1800 per volontà del Principe Giovanni Gravina Moncada e continuata dal Cardinale Pietro Gravina fino al 1820, anno in cui fu benedetta.

Pietro Gravina, nato in Sicilia nella terra di Montevago il 16 dicembre 1749 e morto a Palermo il 6 dicembre 1830, figlio di Giovanni (terzo principe di Montevago) e di Eleonora Napoli;
iniziò gli studi prima presso i Teatini a Palermo per proseguirli, poi, nel collegio Clementino a Roma.

Nominato, da Pio VI il 12 settembre 1794, Arcivescovo di Nicea, fu inviato come Nunzio Apostolico a Lucerna e nel 1802 a Madrid; nel Concistoro dell'8 marzo 1816 Pio VII lo elevò alla Porpora Cardinalizia con il titolo di San Lorenzo in Panisperna e nello stesso anno lo nominò Arcivescovo di Palermo; nel 1820 venne nominato Presidente della giunta di Pubblica Sicurezza, nonchè, Luogotenente Generale durante la rivoluzione siciliana.

Il suo corpo è sepolto nella Cattedrale di Palermo, nella Cappella dell'Immacolata; un suo ritratto sovrastava il mausoleo della Cattedrale di Montevago e una copia è affissa nella sala del Vicerè del Palazzo dei Normanni di Palermo. Architetto dell'opera è stato il palermitano Palazzolo (o Palizzolo). La facciata della Cattedrale di Montevago presentava una sagoma neoclassica, realizzata in tufo (senza intonaco), era articolata su due ordini sovrapposti, separati da un'ampia trabeazione.
L'ordine inferiore, a sua volta, era ripartito verticalmente da lesene, ora doppie ora singole; all'interno di questi spazi si aprivano:
nel corpo centrale, leggermente aggettante rispetto ai lati, una grande porta sormontata da un timpano triangolare all'interno di un grande arco a tutto sesto;
negli spazi laterali, invece, doppie porte più piccole (di cui le due più esterne cieche) sormontate da finestre con timpani triangolari.

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