Alle vittime del terremoto del 1968

Pubblicata il 29/10/2014

Gabriele Venanzio Scultore 
 
Proprio da questo luogo, sito nella valle del Belice, partirà il mio nuovo lavoro dedicato ai caduti del 68'. Un opera monumentale che, questa volta, vuole lanciare un messaggio provocatorio verso quelle istituzioni Regionali e Nazionali che hanno abbandonato quei luoghi in cui sembra che il tempo si sia fermato. Ringrazio l'Assessore Michele Giambalvo per aver creduto fortemente in questo progetto e per aver lanciato l'iniziativa.

 


Cenni sulla vita di Gabriele Venanzio

 
Gabriele Venanzio nasce a Palermo il 20 giugno del 1988, sin da bambino mostra delle attitudini per il disegno, e grazie allo zio scultore scopre un forte interesse per la materia plastica. 
Tanti i sacrifici e le rinunce per riuscire a mettere su un laboratorio attrezzato che gli potesse permettere di portare aventi il suo grande sogno, diventare uno SCULTORE. All’età di 16 anni le prime commissioni ma mancavano i soldi mancava tutto quello di cui un’artista ha bisogno. Gabriele Venanzio mattina lavoravo presso i mercatini rionali vendendo oggettistica fatta a mano che gli permetteva di andare giorno dopo giorno a comprare un pennello, una tenaglia o un mazzuolo e costituire cosi man mano il mio laboratorio. Le estati invece, quando tutti i ragazzini andavano a mare lui le passava dallo zio Filippo Caporrimo, scultore formatosi in Valgardena esperto della scultura in legno che lo hanno forgiato sia nel cuore che nell’animo.
Nel 2007 prende la maturità artistica, e nel 2012 sotto la guida del Maestro Salvatore Rizzuti consegue la laurea triennale in Scultura presso l’accademia di belle arti di Palermo.
Nel corso degli anni passati in accademia partecipa a mostre e concorsi, realizzando monumenti pubblici in giro per la Sicilia e ultimamente anche fuori dall’ Isola; Tra i più rappresentativi ricordiamo nel 2010 il monumento ai “Martiri per la civiltà” presso Palazzo Adriano (PA)  insieme ad una scultura raffigurante l’allora Beato Giovanni Paolo II;  Nel 2013 Il monumento raffigurante “Lo zoppo di Gangi” posta presso la Piazza Principale del Comune omonimo; Sempre nel 2013 un monumento dedicato al Beato Pino Puglisi posto presso la Chiesa Madre di Castelvetrano; E ancora nel 2014 un monumento all’eroe Italo-americano “Joe Petrosino” collocato presso la Certosa di Padula in Provincia di Salerno, il monumento a San Giovanni Paolo II presso L’Ospedale di Sciacca suo omonimo e ancora, monumenti a Palermo e San Martino delle scale (PA).
Spinto da un forte interesse per le tecniche scultoree, ha lavorato per due anni in una fonderia a Palermo realizzando di sua mano diverse opere in bronzo, La sua ricerca artistica parte dall’interesse della figurazione come mimesi del reale, utilizza diversi materiali come la resina, la terracotta e il marmo, ma l’interesse maggiore è rivolto alla scultura monumentale. Dal 2012 segue il biennio specialistico di Pittura, con il Prof. Alessandro Bazan con l’obiettivo di trovare gli elementi di relazione tra scultura e pittura per la realizzazione dell’opera d’arte.
Ultimamente il 14 di Settembre 2014  in occasione del centenario dalla nascita del Regista Pietro Germi una scultura a grandezza naturale raffigurante l’omonimo regista seduto su una panchina e posta nella Piazza Gerardo Noceto a Sciacca.
Il 20 settembre 2014, invece, un monumento molto singolare posto nella Piazza principale del Comune di Sambuca di Sicilia, ultimamente nominato Borgo più bello d’Italia, che raffigura una Grande Lumaca o “Babbalucia” simbolo del Paese che seppur vetusto vuole diventare centro di aggregazione per i giovani.
Il nuovo lavoro di Gabriele Venanzio dedicato ai caduti del 68' partirà da Montevago. Un opera monumentale che, questa volta, vuole lanciare un messaggio provocatorio verso quelle istituzioni Regionali e Nazionali che hanno abbandonato quei luoghi in cui sembra che il tempo si sia fermato.

 

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