Il Fosso della Neve

"Fossu di la nivi"


I Fenici forse approdarono in Sicilia all'inizio dell'VIII sec. a.C.; essi esercitarono il commercio nel Mediterraneo con ogni genere di merci: metalli, gioielli, tessuti, cereali, vini, legnami, profumi, spezie e anche schiavi.
Furono i Fenici a creare nei loro scali delle fosse di cisterne, per la conservazione del grano che dava vita ad una cospicua parte del loro commercio. Si ritiene che la loro attività commerciale sia arrivata sino alle nostre zone, usufruendo della navigabilità del fiume Belice.
Infatti, nelle vicinanze dell'ex macello del distrutto Comune di Montevago, da tempo immemorabile, esisteva una fossa a forma di botte, incavata nella roccia, con le identiche caratteristiche di quelle scavate in altri siti dai Fenici.
E' da presumere, quindi, che anche questa sia stata scavata da quei popoli e che nel pianoro, dove è la distrutta Montevago, sia esistita una stazione del commercio che i Fenici dovettero praticare con gli abitanti dei centri vicini rinomati, sin dai tempi più remoti, per l'abbondante produzione granaria e per l'ottima qualità dei vini. Una volta che il paese di Montevago venne costruito nelle vicinanze di detta fossa, gli abitanti di quel centro, sconoscendo l'uso che originariamente si faceva di essa, usavano reimpirla di neve, da utilizzare nella stagione estiva, denominandola "Lu fossu di la nivi".

torna all'inizio del contenuto